Il punto di arrivo non dovrebbe essere l’ottimizzazione di un singolo processo, ma quello di estendere l’approccio all’intera organizzazione e anche oltre: una città, per esempio. Il mercato, trainato dalla manifattura, è enorme e in fortissimo sviluppo: secondo MarketsandMarkets, dai 3,8 miliardi di dollari del 2019, si dovrebbe arrivare a 35,8 nel 2025. Insomma, una colonna della trasformazione digitale contemporanea. Leader sono Siemens, Dassault Systemes, Autodesk, Microsoft, Ansys e Altair. Ne parliamo con Fabio Moioli di Microsoft e Lorenzo Veronesi di Idc.
Chi ha iniziato da tempo a integrare i digital twin all’interno del suo flusso di lavoro oggi si trova in una posizione privilegiata. La pandemia ha stravolto gli attuali sistemi con picchi, verso l’alto e verso il basso, di domanda e di offerta, e avere fra le mani un sistema già pronto e collaudato ha consentito di affrontare meglio queste repentine e inaspettate variazioni. Per chi invece ha esitato, questa occasione può essere uno stimolo per rivedere e ottimizzare i processi tramite questa filosofia. Abbracciare il digital twin non significa solamente introdurre nuovi software o nuove piattaforme in azienda, ma essere pronti a un cambio di mentalità, adottando una visione olistica al problema. Il punto di arrivo non dovrebbe essere l’ottimizzazione di un singolo processo, ma quello di estendere l’approccio all’intera organizzazione e anche oltre: una città, per esempio.
È il caso del progetto urbanistico Chorus Life, un quartiere futuristico attualmente in costruzione nella bergamasca: la tecnologia digital twin di Microsoft ha giocato un ruolo di primo piano per la sua progettazione, e continueranno a venire applicati per garantire il corretto funzionamento della complessa struttura quando sarà abitata. Al contrario di altri, Microsoft non sta ragionando su soluzioni verticali ma sulla logica di piattaforma, fatto che le permette anche di entrare in partnership con aziende che sviluppano soluzioni di digital twin. Integrato a tutto tondo in ogni processo, il digital twin apre la via a una logica basata sulla prediction, non sulla remediation, anticipando i problemi invece di risolverli quando si manifestano. Il principale nemico di questa nuova trasformazione digitale non è il costo, ma riuscire a vincere la logica dei silos aziendali, aprendosi a una logica di condivisione a tutti i livelli.
Fonte: IndustriaItaliana.it